Io aiuto il mio pianeta
Recentemente ho regalato ai miei bambini un bel libro di Melanie Walsh dal titolo “10 cose che posso fare per aiutare il mio pianeta”. Aiutare il pianeta? Io, così piccino, che aiuto la Terra? Ma è mai possibile?
Ebbene sì, ognuno di noi, con il suo modo di vivere, può contribuire ad aiutare il pianeta o almeno gli può evitare dei problemi seri.
E dunque, quali sono le cose che qualsiasi uomo, grande o piccolo, vecchio o cucciolo, bianco o nero, rosso o giallo, maschio o femmina può fare per aiutare il pianeta? Melanie Walsh ne enumera 10 e cioè:
-
mi ricordo di spegnere la luce quando esco dalla stanza (fa risparmiare energia preziosa)
-
mi ricordo di chiudere il rubinetto quando mi lavo i denti (ogni volta che fai così risparmi 30 brocche d’acqua)
-
getto sempre l’immondizia nel cestino (mantiene il mondo pulito e in salute)
-
in inverno procuro da mangiare agli uccellini (li aiuta a essere pronti a fare il nido in primavera)
-
per scrivere o per disegnare uso entrambi i lati di un foglio di carta (se lo facessimo tutti si ridurrebbe il numero di alberi tagliati per produrre carta)
-
ricordo alla mamma di spegnere la tv con il bottone (gli elettrodomestici consumano energia anche quando sono in standby)
-
mi diverto a creare dei giochi con le vecchie scatole (possiamo riutilizzare un sacco di cose prima di gettarle via)
-
mi piace andare a scuola a piedi (evitare i brevi tragitti in auto fa risparmiare carburante e riduce l’inquinamento; inoltre è un buon esercizio)
-
posso piantare un seme e far crescere una pianta (le piante contribuiscono a mantenere l’aria salutare e pulita)
-
aiuto a riciclare i rifiuti (ci vuole molta meno energia a riciclare qualcosa piuttosto che produrla)
Faccio tutto questo perchè, conclude Melanie Walsh, io amo il mio pianeta.
Bene. Benissimo.
E riguardo al cibo? Posso fare qualcosa per aiutare il mio pianeta?
Credo di sì! O, come oggi tanti dicono: “Assolutamente sì”.
Apro una parentesi e vi do un consiglio prezioso: dubitiamo sempre di chi afferma delle cose usando la parola “assolutamente”. Che bisogno c’è di essere così categorici? Mi viene da pensare che, forse, chi lo fa è lui il primo a non essere convinto di quello che dice. Ma oggi si usa tanto, direte voi. Cominciamo noi a non farlo, dico io.
E dunque, riguardo a come ci nutriamo, cosa possiamo fare per aiutare il pianeta?
Facciamo anche noi un decalogo come Melanie Walsh: fissiamo 10 punti del nostro comportamento alimentare che possano aiutare il nostro pianeta.
Pronti? Bene, cominciamo.
-
mangia il giusto, né troppo né poco.
Mangiare troppo fa ingrassare e fa male a noi stessi e anche al nostro pianeta. Se tutti mangiassimo troppo, come già accade nei paesi più ricchi, l’intero pianeta dovrebbe produrre tanto di quel cibo che dopo un po’ non ce la farebbe più e si arrenderebbe. Questo è un rischio che già corriamo: per evitarlo dovremo imparare a consumare di tutto meno e soprattutto meno cibo. Molière, famoso uomo di teatro francese di qualche secolo fa, in una sua commedia, l’Avaro, fa dire a Valerio, uno dei personaggi: “bisogna mangiare per vivere, non vivere per mangiare”. Sottoscriviamo!
-
mangia cibi freschi
E cioè cibi tipici della stagione: per la frutta, ad esempio, ciliege, fragole, albicocche, pesche, nespole fra primavera ed estate; uva in autunno; arance e mandarini in inverno. Seguiamo ciò che la stagione e la natura ci offrono: contrastarle significa anche spendere in qualche modo energia. Ricordiamoci, inoltre, che solo nei cibi freschi ci sono tutte quelle sostanze che ci consentono di nutrirci e di crescere bene.
-
mangia cose prodotte nei campi più vicini alla tua casa.
In altri termini, consuma prodotti a Km zero: si dice così di quei cibi che non necessitano di lunghi trasporti per arrivare fino a noi; li potremo consumare freschi e risparmieremo carburante a beneficio nostro e del pianeta.
-
consuma prodotti di agricoltura biologica.
Giusto, perbacco. Giustissimo. Certamente su questo siamo tutti d’accordo ma...cos’è precisamente l’agricoltura biologica? A noi pare biologica qualsiasi agricoltura. E allora, dove sta la differenza?
Boh! Direte voi. E quasi quasi lo dico anch’io.
Per avere delle dritte chiediamolo a Gasperotto del Cotogno, esimio esperto agronomo:
“Quali sono le differenze fra cibi da agricoltura tradizionale e cibi da agricoltura biologica? Ci illumini, dottor Gasperotto”.
“Gasparotto, prego. Comunque, le dirò, la differenza è che io ho scelto di mangiare biologico”.
“Dottor Gasparotto, ma che razza di differenza è? Sinceramente non è che ce ne importi tanto se lei mangia bio o no. Le chiedevamo la differenza fra cibi bio e cibi prodotti con agricoltura convenzionale”.
“Non ne posso più, sempre le istesse domande. Uffa! Pazienta, Gasparotto... pazienta.
Dunque.....l’agricoltura convenzionale utilizza fertilizzanti chimici e farmaci che non fanno bene né all’ambiente né a noi; l’agricoltura biologica usa fertilizzanti eco-compatibili e naturali; inoltre, anche per combattere specie nocive si usano mezzi naturali e non pesticidi. Pertanto i cibi biologici sono più buoni, più sani e più sicuri.
-
limita il consumo di carni.
Caro dottor Gasparotto... Molti bambini mangiano fettine, polpette, petti di pollo, cotolette fritte...Lei, che cosa ci dice, da esperto, delle carni?
“Carni, carni. Sarebbe meglio mangiare altro... comunque, per chi volesse mangiarne, c’è una bella differenza fra carni da allevamento biologico e carni da allevamento intensivo: nelle aziende biologiche gli animali sono alimentati con foraggi prodotti nell’azienda stessa e sono liberi di muoversi nei campi brucando e beccando a proprio piacimento; negli allevamenti intensivi gli animali sono confinati in spazi ristrettissimi e spesso per tutta la loro vita non hanno alcuna possibilità di muoversi all’aperto. Inoltre... inoltre sono nutriti con cose che per loro natura non mangerebbero mai, se potessero scegliere. Senza dire quanto spesso si ammalano, costretti in tali innaturali condizioni di vita. Da tutto questo, il nostro pianeta riceve ogni giorno milioni e milioni di tonnellate di rifiuti derivati dalle cacche degli animali di allevamento e l’inquinamento ambientale cresce.
“Ma è una cosa tremenda! Possiamo indignarci?”
“Certo che potete, anzi, sarebbe proprio il caso di farlo!”
Pongo alcune domande: pensate che faccia bene agli animali passare la loro intera vita racchiusi in gabbie o in uno spazio ristrettissimo, senza alcuna possibilità di muoversi? E di essere nutriti con mangimi artificiali lontanissimi dalle erbe profumate che amerebbero gustare? E, ancora, credete che le carni di questi animali così allevati siano buone da mangiare per l’uomo? Inoltre, come direbbe il dottor Gasparotto, non pensate che l’armonia e la felicità del pianeta includano anche il benessere degli animali?
-
consumiamo cibi che inquinino meno l’ambiente.
Quando d’inverno troviamo al mercato frutta tipicamente estiva, noi, piccoli ma furbi, cominciamo a diffidare: ha la buccia di un giallo malaticcio! Mah! Ha il picciuolo un po’ marroncino! Mah! Ha un profumo un po’ di vecchiume! Mah! E qui sotto c’è anche la muffa! Ahhhhhh! Conclusione numero 1: non può essere stata colta oggi o ieri o l’altro ieri. Conclusione numero 2: è già di qualche settimana o di qualche mese.
Per arrivare fino a noi quella frutta ha compiuto un lungo viaggio e ancora prima di affrontarlo è stata trattata con sostanze chimiche per ritardarne il deperimento, è stata avvolta in materiali protettivi, imballata in casse, trasportata dai campi all’aereoporto; stivata nell’aereo, ha viaggiato a lungo finché, giunta nel nostro paese, è stata depositata in ampi magazzini, e infine, trasportata ai mercati.
Tutto questo traffico credete che costi qualcosa al pianeta in termini di conservanti, antibatterici, antimicotici, plastiche, carburanti e quant’altro? Tutto questo produrrà inquinamento? Conto fino a tre per avere la vostra risposta.
-
scegli di nutrirti prevalentemente con cibi vegetali.
Alla Terra piace allevare piante da cui derivano grano, riso, soia, fagioli, lenticchie, piselli, frutta, insalate, patate ecc. ecc.: se noi, per nutrirci, consumiamo questi cibi aiutiamo il pianeta a sorridere.
-
Impara, se già non lo fai, a mangiare legumi.
I legumi (fagioli, ceci, piselli, fave, lenticchie, soia, ecc) ci portano proteine che servono per crescere sani e robusti e sono un’ottima alternativa alla carne.
-
mangia cibi maturi e che conservino colori, sapori e qualità naturali.
La frutta, ad esempio, solo se colta matura conterrà tutte le sostanze nutritive che ci aiutano a crescere e i sapori che deliziano il nostro palato; se la cogliamo ancora acerba necessiterà di periodi più o meno lunghi di maturazione artificiale che, anch’essa, richiede consumo di energia. E, pertanto, non aiuta il pianeta.
-
mangia cibi vari, sani e sicuri.
Nutriti con un’ampia varietà di cibi, prevalentemente vegetali, prodotti con sistemi biologici, della cui origine sei certo e che non derivino da pratiche che trascurano i diritti di altri esseri sensibili.
Credo che abbiamo steso insieme un bel decalogo; se lo rileggerete vi accorgerete che non è poi così difficile da realizzare. Se anche dovessimo affrontare qualche piccolo sacrificio confortiamoci pensando che lo facciamo per amore del nostro pianeta. Ci potremo sentire dei piccoli eroi.