• NUTRIZIONE VEGETARIANA, ALIMENTI, BISTRÒ
  • 30 Gennaio 2019

    Cavolfiore

      Maria Baffi, Antonella Merenda

    Alcuni botanici ritengono che il cavolfiore sia originario del Medio Oriente, altri credono ad un'origine europea; certamente il cavolfiore era già conosciuto ai tempi dei Romani che lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per rallentare l’assorbimento dell'alcool.

    Presso le popolazioni marinare, il cavolfiore (assieme alla cipolla) era l'alimento tipico degli equipaggi durante i lunghi viaggi per mare.

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    La pianta possiede una radice fittonante non molto profonda; il fusto, semplice, basso (15-40 cm), carnoso, quasi cilindrico, porta all’estremità un numero variabile di foglie (20-100) a seconda delle cultivar; ampie, ondulate, spesse, glabre, di colore verde più o meno grigiastro, contornano la gemma apicale tondeggiante (palla), parte edule della pianta, di diverso colore e dimensioni per le varie cultivar.

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    I numerosi peduncoli carnosi della gemma, suddivisi, dal grande diametro, teneri per l’assenza di sclerenchima e di vasi legnosi, quando cessano di essere commestibili, si sviluppano in veri e propri getti fiorali.

    Il cavolfiore si riproduce esclusivamente per seme; pianta a ciclo biennale, svolge nel primo anno la fase vegetativa, sviluppando il sistema radicale e l’epigeo e portando a completa formazione la palla, ricca di sostanze di riserva. Nel secondo anno, la pianta entra nella fase riproduttiva, con sviluppo dei getti floreali e successiva maturazione dei semi.

    Il frutto è una siliqua: contiene semi tondi, nerastri o bruno-rossi; 1 grammo ne contiene circa 550; la durata germinativa è di 5 anni.

     

    Origine e coltivazione

    Attualmente, in Italia, la coltura del cavolfiore è diffusa in quasi tutte le regioni ed assume particolare importanza in Campania, Toscana, Sicilia, Marche. Il clima marittimo, temperato-caldo, è il più indicato; tuttavia il cavolfiore si adatta anche ai climi freddo-umidi, (Belgio, Olanda), purchè la prima fase del ciclo vegetativo si svolga sotto appositi ripari. Il cavolfiore teme il clima caldo-secco, che ne accelera la fioritura e rende poco commerciabile il prodotto. Il terreno migliore è quello profondo, di medio impasto, anche tendente allo sciolto, con sottosuolo permeabile, a pH 6,0-6,8.

     
    Proprietà nutritive

    La parte edule del cavolfiore è costituita dalla “palla”, ricca di potassio, calcio (in forma però scarsamente assimilabile), vitamina C, vitamine A, B2, K, e acido folico; notevole è il contenuto in fibra alimentare.

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    Cavolfiore tab 2

    Proprietà nutraceutiche

    Il cavolfiore possiede proprietà antiemetiche, depurative, rinfrescanti, tossifughe e diuretiche. L’elevata presenza di fibra rende il cavolfiore mal tollerato nei soggetti portatori di patologie gastro-enteriche.
    Rientra nei prodotti detti "gozzigeni" in quanto contiene sostanze capaci di interferire sull'utilizzazione organica dello iodio, rendendolo non disponibile per la sintesi degli ormoni tiroidei.

    Cavolfiore-rosso

    Varietà

    Si distinguono diverse varietà legate a differenti aree di produzione:
    Cavolfiore primaticcio toscano: coltivato estesamente in Toscana, ha torso basso e grosso, foglie larghe di colore verde chiaro, palla grossa, non molto regolare, di colore crema chiaro.
    Cavolfiore precoce di Jesi: coltivato estesamente nella provincia di Ancona, nell’Ascolano e nelle zone rivierasche delle province di Teramo e Pescara, ha torso corto, grosso, foglie ellittiche, di colore verde pallido, palla conica di colore bianco.

    cavolfiore di jesi

    Cavolfiore romanesco: ha palla di colore verde, conformata a lumachella.
    Cavolfiore pisano: coltivano nella provincia di Pisa e Livorno, ha torso basso, mediamente grosso, foglie grandi, lisce, con nervatura poco rilevata; di colore verde chiaro, palla rotonda, compatta e bianca.

    Cavolfiore-romanesco

    Cavolfiore verde di Macerata: coltivato nella provincia di Macerata, caratteristica peculiare è la colorazione verde chiaro della palla.
    Cavolfiore gigante di Napoli: varietà estesamente coltivata in Campania, presenta torso piuttosto alto e robusto, foglie ampie, ellittiche, ondulate, di colore verde scuro, palla grossa, di forma un po’ convessa, compatta, di colore bianco.

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    Crediti per le immagini:

    Immagine di copertina: giardinaggio.it
    I
    mmagine 1: rifaidate.it
    Immagine 2: lortoaccanto.it
    Immagine 3: ilgiornaledelcibo.it
    Immagine 4: lortoaccanto.it
    Immagine 5: cosedicasa.com