Diete vegetariane: la Posizione SINU
La Società Italiana di Nutrizione Umana-SINU, in occasione del suo XXXVI Congresso Nazionale (Firenze, 2-4 dicembre 2015), ha reso pubblica la sua Posizione relativa alle diete vegetariane.
Il documento è frutto di circa quattro anni di consultazione, confronto, esame critico della letteratura scientifica in materia di diete vegetariane pubblicata su riviste internazionali da parte di un gruppo di studio costituito da soci SINU, istituito e riconosciuto dal Consiglio direttivo della società scientifica.
Anche chi scrive ha fatto parte di quel gruppo di studio e oggi inizia a pubblicare su NUTRIRSI le conclusioni del documento di sintesi che ne è scaturito.
Partendo dalla definizione dei diversi modelli di dieta vegetariana, i nostri articoli riporteranno, con cadenza settimanale, la Posizione SINU relativa a contenuti, adeguatezza, criticità di Proteine, Vitamina B12, Calcio e Vitamina D, Ferro, Zinco e acidi grassi Omega-3 nelle diete vegetariane.
Definizione dei diversi modelli di dieta vegetariana
La dieta vegetariana, per definizione, esclude il consumo di tutti i tipi di carne (da suini, bovini, ovini, pollame, volatili da cortile, selvaggina, pesci e mammiferi acquatici, molluschi, crostacei ecc.). Sono ovviamente esclusi anche tutti i prodotti di trasformazione industriale delle carni (insaccati, paté, sushi).
Di fatto, nell’ambito dell’alimentazione vegetariana, è possibile fare riferimento a due modelli principali, che risultano essere i più diffusi e studiati in letteratura.
- Modello latto-ovo-vegetariano (LOV): esclude tutti i tipi di carne; include latte e derivati (formaggi e latticini), uova, miele e un’ampia varietà di tutti i gruppi di alimenti vegetali. In tale modello sono comprese anche le varianti latto-vegetariana e ovo-vegetariana.
- Modello vegano (VEG): esclude tutti i tipi di carne, latte e derivati (formaggi e latticini), uova e miele; è consumata un’ampia varietà di alimenti vegetali.
Dove non diversamente specificato, in questo documento il termine “vegetariano” comprende entrambi i modelli, LOV e VEG.
Il profilo nutrizionale di questi due principali modelli dietetici vegetariani può presentare una estrema variabilità in dipendenza del tipo e della quantità degli alimenti vegetali consumati e del loro grado di trasformazione; per il modello latto-ovo-vegetariano, inoltre, tale variabilità è più ampia per gli alimenti di origine animale consumati nella dieta.
Nel contesto dell’alimentazione a base vegetale (plant-based), esistono inoltre altri modelli alimentari che escludono o limitano fortemente alcuni alimenti vegetali quali:
- Crudismo (assunti esclusivamente verdura, frutta fresca e secca, semi, cereali e legumi germogliati, latte, uova: tutti questi alimenti vengono prevalentemente consumati senza essere cotti).
- Fruttarismo (assunti esclusivamente frutta fresca e secca, semi e verdura a frutto).
- Dieta Macrobiotica (nella sua variante vegetariana, è previsto il consumo di cereali, legumi, verdure, alghe, prodotti a base di soia, ed evitato quello di latticini e uova).
Il riferimento all’adeguatezza e alla salubrità delle diete vegetariane equilibrate si riferisce ai due modelli principali, peraltro i più diffusi, che includono il consumo variato di tutti gli alimenti vegetali; al contrario, si possono considerare ”restrittivi”, e quindi a rischio di inadeguatezza nutrizionale, Crudismo, Fruttarismo e Dieta Macrobiotica, i cui acclamati effetti positivi sulla salute non risultano in base all’evidenza scientifica attuale.