Pepe nero
Piper nigrum L. si ritiene abbia avuto origine in India; attualmente è ampiamente coltivato nelle regioni tropicali: India, Malaysia, Indonesia, Brasile, Sri Lanka.
Piper nigrum è pianta perenne, semirampicante e arbustiva e raggiunge anche i 4-5 metri di altezza. Ha rami arrotondati, lisci, con nodi molto larghi. Le foglie sono ovali-lanceolate, coriacee, di un bel verde intenso, lungamente acuminate e provviste nella pagina inferiore di una fitta peluria, lunghe mediamente 5-18 cm e larghe 2-12 cm, provviste di un picciolo lungo 1-4 cm.
I fiori, ermafroditi, hanno due stami con ovario uniloculare che produce un solo ovulo e quindi un solo seme. Sono piccoli, bianchi, profumati, sprovvisti di picciolo ma raccolti in infiorescenze a spiga lunghe dai 5 ai 20 cm, portate da lunghi piccioli.
I frutti sono piccole bacche sessili (sprovviste di picciolo); contengono un solo seme che dal verde trascolora nel giallo e diventa rosso a maturazione: una volta secchi raggiungono dimensioni variabili da 0,3 a 0,6 cm di diametro.
A secondo dello stadio di maturazione al tempo della raccolta e del tipo di lavorazione successiva, il pepe si presenta in diverse varietà: pepe nero, pepe bianco, pepe verde.
Il pepe rosa, dal gusto molto delicato, non è un frutto appartenente al Piper nigrum; il suo nome scientifico è Schinus terebinthifolius.
Il pepe nero (Piper nigrum L.), chiamato “il re delle spezie”, è abbondantemente usato in tutto il mondo per aromatizzare i cibi; la sua qualità è giudicata dall’odore e dalla pungenza; il sapore aspro dei grani è dovuto principalmente al contenuto di piperina.
Il pepe nero è ampiamente utilizzato come medicinale nella medicina Ayurvedica e Unani.