Su internet nessuno sa che sei un cane. La solitudine affollata dell’era digitale
Conferenza di Alberto Panza per la Stagione culturale 2019 di NUTRIRSI: Venerdì 17 maggio alle ore 18, Bookstore del Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma. Ingresso libero.
"Se vogliamo avere una chiara idea della macchina, dobbiamo pensare non solo alle sue origini pratiche, ma anche a quelle psicologiche e dobbiamo egualmente valutare ciò che si produce sia sul piano etico sia estetico".
(Lewis Mumford, 1930)
Fin dai tempi della prima rivoluzione industriale, il tema dei riflessi della tecnologizzazione sulla vita individuale e collettiva, psicologica e culturale, ha alimentato un dibattito, condotto lungo il doppio binario dell’ottimismo celebrativo e del pessimismo catastrofico. Liberazione o asservimento sono le due polarità delle fantasie relative al mondo meccanizzato: come se l’innovazione tecnologica fosse un genio della lampada che può diventare il nostro padrone.
Il dilemma si ripropone con estrema attualità in relazione alla profonda trasformazione, non solo economica e politica, ma anche antropologica e culturale, indotta dalla diffusione planetaria di internet. Di fronte a questa mutazione epocale non valgono, come sempre, le soluzioni reazionarie: bisogna entrare in relazione con questo nuovo assetto in modo non prevenuto e non rifugiarsi nel vagheggiamento dei bei tempi andati, che non esistono se non nella nostra immaginazione.
La tecnologia in generale può apparire come un’amante seducente ma pericolosa; non riusciamo a fare a meno delle sue lusinghe, ma non ci fidiamo e siamo sempre in dubbio se ci sorriderà o finirà per avvelenarci: un dilemma irrisolto e forse irrisolvibile. Non c’è soluzione, salvo quella di stare nel problema e imparare a giocare la partita.
Note biografiche di Alberto Panza
Alberto Panza, storico dell’arte e psicoanalista, affianca all’attività terapeutica la ricerca in un’area transdisciplinare che collega antropologia, psicoanalisi ed estetica, come docente di Psicologia dell’Arte all’Università di Roma “La Sapienza” e, attualmente, come docente di Psicoantropologia all’Istituto Aretusa di Padova.