WEDDING DAY
Wedding day. Giorno di nozze. Da ricordare negli annali della storia umana.
Oggi Bayer AG, per 63 miliardi di dollari, prende in sposa Monsanto Company, multinazionale di biotecnologie agrarie: come Barbablù, presto prestissimo ne farà sparire dal mercato e dalla memoria collettiva dell’umanità il nome già ampiamente compromesso.
Tali nozze rafforzano il monopolio mondiale dei semi: quattro aziende multinazionali controllano il 90% delle semenze utilizzate in tutto il mondo per la produzione agricola.
Quattro aziende mirano ad avere l’esclusivo controllo dell’agricoltura mondiale.
Il futuro agricolo sembra inevitabilmente indirizzato verso la manipolazione genetica, verso colture a elevata resa, verso piante capaci di sopravvivere e produrre anche in ambienti sfavorevoli. Tali misure, fa sapere la banda dei quattro, sono necessarie a sfamare una popolazione mondiale che al 2050 supererà i nove miliardi di individui.
Intanto si viaggia celermente verso una ridotta numerosità delle specie coltivate: il 75% della biodiversità agricola mondiale è già andato, il 30% di ciò che rimane si prevede possa scomparire entro il 2050. Tutto ciò è gravissimo.
Non demonizziamo le pratiche genetiche: sono un’acquisizione dell’uomo, sicuramente importanti e decisive per il futuro dell’umanità (torneremo prossimamente su tali temi); ma perché non studiare contemporaneamente misure che recuperino almeno una parte di quel terzo della produzione mondiale di risorse alimentari che attualmente non solo va sprecato ma che, inoltre, contribuisce con la proporzionale liberazione di gas serra alla crisi ambientale che stiamo vivendo?