Il Melone d'inverno
Di origini incerte (per alcuni africane, per altri persiane) il melone arrivò in Italia nel primo secolo d.C. e trovò nel Meridione italiano l’ambiente ottimale nel quale attecchire.
In Sicilia le prime coltivazioni del melone d’inverno risalgono al 1600 e furono introdotte nei comuni di Alcamo e Paceco. Anticamente i produttori di meloni, detti nuvarari, eseguivano la coltivazione prendendo in affitto il terreno disponibile. La semina veniva eseguita in buche equidistanti, dette ciacché. Nel periodo della raccolta i contadini realizzavano nel campo di melone, nuara, un ricovero, detto pagghiaru, per il riposo delle famiglie.
Nei mesi autunnali e invernali, i meloni venivano conservati appesi a una corda e utilizzati come riserva di frutta fresca. Per questa caratteristica C. melo inodorus è stato denominato “melone d’inverno”.
Nel corso degli anni l’attività produttiva e commerciale si è allargata al di fuori dall’areale tradizionale, nelle altre province della Sicilia occidentale.
Caratteri botanici
Cucumis melo inodorus è pianta erbacea annuale.
Le radici, piuttosto tenaci, si presentano fibrose e striscianti sul terreno.
Il fusto è ricco di peli, ramificato e con foglie alterne e provviste di un lungo picciolo.
I fiori, generalmente monoici, sono pentalobati e di colore giallo: sbocciano da maggio a settembre.
Il frutto, di forma ovale o tondeggiante, presenta buccia gialla o verde, liscia o retata a seconda delle varietà.
La polpa, molto succosa, varia dal bianco all'arancio; nella cavità centrale del frutto sono allocati numerosi semi.
Ecotipi
La coltivazione del melone d’inverno è tradizionalmente legata agli ecotipi locali caratterizzati dal differente colore dell’epicarpo: verde per il Purceddu e giallo per il Cartucciaro.
Più resistente allo stress idrico il primo, e quindi più diffuso negli areali collinari interni, più produttivo il secondo che si avvantaggia delle migliori condizioni colturali dei terreni costieri e di pianura.
Caratteri nutrizionali
Il melone d'inverno, nelle sue due tipologie a buccia gialla e verde, presenta una polpa bianca, croccante e profumata, dal sapore dolce e fresco. Contiene vitamina C e molto betacarotene, attivo nella prevenzione dei danni da raggi UV. Ricco di fibre e acqua, il melone bianco è depurativo e favorisce l'eliminazione di tossine. E' ricco di calcio e potassio.
Conservazione
I meloni invernali vanno raccolti 10 giorni prima della maturazione fisiologica, per poter essere conservati più a lungo. E' consigliabile tagliare il peduncolo a 2 cm dal frutto, evitando di fletterlo. I meloni vanno conservati in locali freschi e ventilati, riposti in casse o su graticci, oppure appesi, legati con un cappio di rafia disposto a croce: con tali accorgimenti i 'peponidi' si possono conservare per tutto l'autunno-inverno.
E' buona norma controllare di tanto in tanto il loro stato di maturazione per assicurarsi che non diventino molli e non marciscano: spesso la causa della marcescenza dipende dalla manipolazione poco attenta o dalla presenza di lesioni sulla buccia.
MELONE DI PACHINO IGP TRANSITORA
Zona di produzione
L’intero territorio comunale di Pachino e Portopalo di Capo Passero, parte del territorio comunale di Noto (Prov. di Siracusa) e parte del territorio comunale di Ispica (Prov. di Ragusa).
Varietà
Specie botanica: Cucumis melo L le varietà utilizzate sono le seguenti:
Lunabel, Giacomo, Magenta, Giulia, Dylan.
L’ I.G.P. “Melone di Pachino” è rappresentata dalle seguenti tipologie di frutto:
• Liscio
• Retato
• Retato tipo long life
Crediti per le immagini
Immagine di copertina: verdeoropachino.it
Immagine 1: coltureprotette.it
Immagine 2: ilbuongiorno.it
Immagine 3: lospicchiodaglio.it
Immagine 4: siciliafan.it
Immagine 5: flickr.com