Il Nespolo del Giappone e i suoi frutti
Il Nespolo del Giappone è originario dell’Estremo Oriente; anche oggi in Cina, in Giappone e in India è molto diffuso, sia come albero da frutto, sia come pianta ornamentale, sia allo stato selvatico.
In Giappone, tuttavia, non sono state trovate piante allo stato selvatico, pur essendo la coltura estremamente diffusa e rappresentata da molteplici varietà. Per questo motivo molti autori limitano alla Cina l’area di origine della specie.
La sua introduzione in Europa si fa risalire alla seconda metà del secolo XIX; attualmente l’area colturale si è allargata alle zone temperate del Bacino del Mediterraneo.
Descrizione
Il Nespolo del Giappone raggiunge nella sua maturità un’altezza media di 5-6 metri, in rari casi persino di 10 metri. Il sistema radicale, molto esteso e fittonante nella radice principale, si estende sul terreno ben oltre la proiezione della chioma: la radice principale può raggiungere la profondità di 2.5 metri, le radici secondarie, molto ramificate, si dispongono sugli strati superficiali del terreno e non scendono mai al di sotto dei 25 centimetri di profondità. Il tronco è eretto; i rami di un anno sviluppano in genere 2-3 ramificazioni e portano numerose foglie.
Le foglie raggiungono e superano i 20 cm di lunghezza: hanno picciolo corto, sono coriacee, lanceolate, pelose e di colore verde chiaro nella pagina inferiore, lucide e di colore verde intenso nella pagina superiore. I margini e le dimensioni delle foglie variano con le cultivar. Le foglie sono perenni e cadono nel periodo di ripresa dell’attività vegetativa.
I fiori sono piccoli, bianchi o rosati, profumati e raccolti in pannocchie. Il calice è campanulato, con i sepali riuniti, la corolla è formata da cinque petali piuttosto piccoli, obovato-oblunghi; ogni fiore contiene 20 stami; l’ovario aderisce al calice e presenta cinque logge; gli stili sono anch’essi cinque, filiformi, liberi all’apice, riuniti e pelosi alla base.
I frutti sono ovoidi o piriformi, secondo le cultivar, con epidermide di colore variabile fra il giallo chiaro e l’arancione scuro e con la polpa di colore biancastro o giallastro, di sapore agrodolce; contengono da uno a quattro o anche più grossi semi e presentano all’apice una pronunciata depressione nella quale permangono i residui del calice.
La fioritura avviene in un periodo alquanto lungo (autunno-inverno); in genere inizia verso la fine di settembre e termina dopo 30-60 giorni o anche più, in dipendenza delle temperature del periodo.
Geografia agraria
Le aree climatiche adatte alle esigenze di questa specie sono il Bacino Mediterraneo, il Giappone meridionale, la Cina centrale, l’India settentrionale, alcunezone del sud della California e della Florida, l’Argentina, il Cile, il Messico, l’Australia (limitatamente al Queensland), l’Indocina, ecc.. Condizioni favorevoli alla coltura si riscontrano nell’Italia meridionale, in particolare sul litorale della Sicilia, in Turchia, in Algeria e in Spagna, specie nel levante e nel sud della penisola (province di Alicante, Valencia, Sagunto e Malaga).
Ecologia
Il Nespolo del Giappone esige un clima temperato-caldo. La produttività delle piante è condizionata dal freddo, dalle gelate e dagli sbalzi eccessivi della temperatura per il fatto che la fioritura e l’allegagione dei frutticini avvengono in pieno inverno. Le piante vegetano bene anche ad altitudini di 350-500 metri, purchè con clima mite e influenzato dalla vicinanza del mare. Le foglie resistono fino a temperature di - 6 °C.
Per quanto concerne il terreno, il Nespolo del Giappone produce frutti abbondanti e di buona qualità sia in terreni sabbiosi che argillosi, purchè questi ultimi non siano molto umidi e siano ben drenati.
Biologia
I semi perdono molto presto la facoltà germinativa, che di norma non dura più di 15 giorni; le semine vanno perciò effettuate subito dopo la raccolta dei frutti maturi. Le piante ottenute da semi sembra mantengano con una certa fedeltà i caratteri della pianta madre; tuttavia il più delle volte si ricorre all’innesto della cultivar prescelta, per avere la garanzia di produrre frutti della qualità voluta.
Il portinnesto più noto è il franco con il quale si ottengono piante di grande sviluppo e longeve, che producono i primi frutti dal terzo anno successivo all’innesto. Come portinnesto può essere usato anche il Cotogno, con il quale si ottiene l’anticipata messa a frutto; in questo caso le piante hanno sviluppo ridotto e vita breve, ma producono frutti di maggiore pezzatura e di migliore qualità. Altro portinnesto, adoperato molto raramente, è il Biancospino, con il quale si ottengono piante di dimensioni ridotte e che producono frutti grossi e profumati: questo portinnesto viene consigliato per le cultivar a frutto grosso e delicato, a maturazione tardiva. Le forme d’innesto più usate sono “a gemma” e “a pezza”: si eseguono bene nei mesi di aprile e maggio.
Cultivar
Le cultivar, molto numerose, si classificano di norma in due gruppi pomologici basati sul colore e sulla consistenza della polpa dei frutti. Il primo gruppo comprende cultivar che producono frutti con polpa bianca o di colore avorio, acidula, zuccherina e, a volte, delicatamente profumata; i frutti del secondo gruppo hanno polpa colorata in giallo intenso fino al giallo-arancione scuro e presentano maggiore consistenza.
Raccolta
In rapporto alle epoche di maturazione delle varie cultivar, la raccolta comincia ai primi di aprile e finisce agli inizi di giugno. Il grosso della produzione viene raccolto fra il 15 aprile e il 20 maggio.
Prodotto
La polpa dei frutti contiene approssimativamente il 35-40% di acqua, l’8-13% di zuccheri, lo 0,30-0,35% di proteine, lo 0,03-0,06% di grassi e lo 0,29-0,36% di ceneri.
Gli alberi cominciano a fruttificare dal 3° al 5° anno dall’innesto; a 8-12 anni producono già 30-50 Kg di nespole; per alcune piante si supera il quintale. La produzione comincia a decrescere quando gli alberi superano i 35-40 anni di età e diventa insignificante nelle piante che hanno superato il mezzo secolo.
Le nespole sono consumate per lo più allo stato fresco e naturale.