• NUTRIZIONE VEGETARIANA, ALIMENTI, BISTRÒ
  • 16 Febbraio 2016

    La Pesca di Leonforte IGP

      Mattia Papa

    La coltivazione del pesco ha le sue origini nel lontano oriente: i Greci giocarono un importante ruolo nella sua diffusione in occidente.

    La comparsa del pesco nelle aree irrigue di Leonforte si fa risalire agli inizi del secolo scorso, quando singole piante di pesco (verosimilmente progenitori degli attuali ecotipi) erano coltivati per uso esclusivamente familiare tra gli agrumi tuttora presenti in quei territori.

    Essendo spesso utilizzato come pianta per risarcire eventuali fallanze dell’impianto, il pesco, mantenendo pur sempre la sua prerogativa di prodotto destinato al consumo familiare, divenne sempre più presente negli agrumeti al punto che avendo la sua produzione superato, in qualche caso, la soglia del normale consumo familiare il produttore si vide “costretto” a tentare la via del mercato all’ingrosso per la vendita delle quantità eccedenti.

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    I primi quantitativi di frutti furono così commercializzati da operatori del catanese i quali  promossero anche l’esportazione verso l’isola di Malta di parte del prodotto.

    Nel dopoguerra la coltivazione del pesco subì una brusca stasi dovuta all’insorgere di attacchi di parassiti animali (mosca della frutta) cui si pose rimedio negli anni successivi mediante il ricorso all’uso del sacchetto come metodo di difesa meccanica dalla mosca della frutta.

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    Da allora la consuetudine non si è più persa. Un incremento “serio” delle superfici coltivate a pesco si ebbe alla fine degli anni sessanta e agli inizi degli anni settanta, quando altri imprenditori seguirono la strada tracciata dai pionieri impiantando (ora in coltura specializzata) i frutteti.

    Alla Pesca di Leonforte è stata riconosciuta nel 2010 l'IGP (Indicazione Geografica Protetta).

    Per onorare l’importanza che questo prodotto locale riveste per gli abitanti della zona, da una decina d’anni a questa parte si festeggia a Leonforte La Sagra della Pesca, che ricade fra il primo sabato e la prima domenica del mese di ottobre, ovvero nel momento di piena maturazione del frutto.

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    Le piante vengono costantemente curate durante l’anno: l’irrigazione è giornaliera da impianti a goccia con acque di sorgente o prelevate dal fiume Crisa, comunque dalle qualità minerali adatte a questo tipo di coltivazione.
    I frutti non sono molto appariscenti; maturando tardi e nel sacchetto, diventano al massimo di colore giallo intenso con leggere striature rosse, ma sono sempre profumatissimi, con una polpa gialla, soda e dolce. La buccia cambia leggermente colore a seconda della varietà e dell’epoca di raccolta.

    Il valore della consistenza della polpa, misurata con puntale del penetrometro di 8 mm, deve essere come minimo 4.5 Kg/cm2 per l’ecotipo Giallone di Leonforte e di 3.5 Kg/cm2 per l’ecotipo bianco di Leonforte.

    Utilizzo

    La Pesca di Leonfonte è consumata prevalentemente allo stato fresco e per la preparazione di confetture, marmellate, succhi, sciroppate, come ingrediente di dolci.

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    Crediti per immagini

    Immagine di copertina: cucina.corriere.it