ART NOUVEAU, IL TRIONFO DELLA BELLEZZA
Presso le Sale dei Paggi della Reggia di Venaria si può visitare (17 aprile 2019 - 26 gennaio 2020) la mostra "Art Nouveau, il trionfo della bellezza".
Il trionfo della bellezza, una preziosa esposizione dedicata alla straordinaria fioritura artistica e artigianale che ha travolto e cambiato il gusto decorativo all’inizio del Novecento. Musica, pittura, arredamento, architettura furono invasi dai rimandi alla natura, alla donna e alle piante: un approccio inedito all’arte che fu presentato proprio a Torino nel 1902 con la storica Esposizione internazionale d’Arte Decorativa Moderna, dando il via allo stile Liberty in tutta Italia. Anzi, si può dire che Torino, oltre che città barocca, può essere definita capitale italiana del Liberty.
Grazie a un affascinante allestimento, in mostra sono ricreate le atmosfere e gli arredamenti del periodo: un autentico viaggio nel tempo e nel gusto dell’epoca attraverso 200 opere suddivise in 5 sezioni, che non potrà che affascinare il pubblico non solo di esperti del settore.
(Paola Zini, Presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude)
Considerata come una corrente internazionale, l'Art Nouveau si fonda sulla rottura con l'eclettismo e lo storicismo ottocenteschi e rappresenta la risposta moderna a una società sempre più industrializzata.
Concepita come arte totale, il Modern Style diventa Tiffany negli Stati Uniti, Jugendstil in Germania, Sezession in Austria, Nieuwe Kunst nei Paesi Bassi, Liberty in Italia, Modernismo in Spagna e s’impone rapidamente in Inghilterra, patria dei maggiori teorici del movimento, e passa sotto il nome di Art Nouveau in Francia.
Proprio a Torino fu presentata nel 1902 con l’Esposizione internazionale di Arte Decorativa Moderna e diede il via al Liberty in Italia a partire dalla città, all’epoca in espansione. Essa non impone alcun obbligo: è l’arte della libertà che si affranca dalle convenzioni. Le forme dell’accademismo si infrangono davanti a uno stile trasgressivo che fa dell’erotismo, del naturalismo e dell’esotismo i propri punti cardinali.
Nessuna regola può più costituire un freno per quegli artisti, soprattutto in Francia, che sono accomunati dall’amore per l’arabesco e riferimenti alla sensualità della natura e del corpo femminile: Emile Gallé, Daum Frères, Alphonse Mucha, Louis Majorelle, René Lalique, Eugène Grasset, Henri de Toulouse-Lautrec, Eugène Gaillard sono solo alcuni degli artisti in mostra - con un corpus di 200 opere provenienti dagli Arwas Archives, dalla Fondazione Arte Nova e dalla Collezione Rodolfo Caglia e da altri prestiti di privati - a raccontare come l’Art Nouveau si impose per il suo stile nuovo e decisamente moderno, dalle visionarie creazioni, dall’uso intensivo della linea curva e dell’arabesco. Grazie un allestimento innovativo che ricreano le atmosfere e il gusto dell’epoca, in mostra viene proposta la riproduzione degli ambienti abitativi della Parigi di inizio Novecento a illustrare la vita quotidiana. Il percorso poi concerne anche il racconto sulla riflessione intorno alle arti decorative di una ristretta élite di architetti, artisti e intellettuali che avviarono la stagione del Liberty in Italia e a Torino in particolare.
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