L’immensità del frammento e l’eternità dell’attimo. Suggestioni del Japonisme nella cultura occidentale tra Ottocento e Novecento-parte quarta
Alberto Panza

Come epigrafe alla sua ultima serie rimasta incompiuta, Le cento vedute del Monte Fuji, Hokusai volle venisse stampata una particolarissima dedica: “Dall’età di sei anni ho la mania di cercare la forma delle cose e da cinquanta anni pubblico spesso disegni. In quello che ho raffigurato in questi settanta anni non c’è nulla degno di considerazione. 

L’immensità del frammento e l’eternità dell’attimo. Suggestioni del Japonisme nella cultura occidentale tra Ottocento e Novecento-parte seconda
Alberto Panza

Il termine Ukiyo-e designa un genere di stampa policromatica, impressa con matrici di legno, che fiorì nel periodo Edo, tra il Seicento e la fine dell’Ottocento nelle città di Edo (l’odierna Tokyo), Osaka e Kyoto, in corrispondenza della diffusione di una classe mercantile i cui costumi modificarono lentamente la rigida morale che fino ad allora aveva contraddistinto il popolo giapponese.

L'immensità del frammento e l'eternità dell'attimo. Suggestioni del Japonisme nella cultura occidentale tra Ottocento e Novecento. Prima parte
Alberto Panza

Negli anni Trenta del Novecento Alfred Barr, primo direttore del Museum of Modern Art di New York, allestì due mostre memorabili: Cubism and Abstract Art nel 1936, seguita da Fantastic Art, Dada and Surrealism nel 1937, una operazione critica che favorì un approfondito confronto tra gli artisti statunitensi e l’opera delle Avanguardie europee. 

Il diamante bianco - Note su Natura e Immagine nel cinema di Werner Herzog
Gabriele Anaclerio

Nel cinema di Werner Herzog la Natura presenta una dimensione nel contempo mitica e materica, prodotto di racconti tradizionali e polo dialettico che impregna di sé i movimenti della cinepresa e gli snodi narrativi delle vicende, ispirazione ancestrale ed elemento centrale di assoluta libertà di improvvisazione sui luoghi reali di viaggi utopistici.