“Found Footage” (espressione inglese la cui traduzione letterale è «metraggio trovato») indica le pratiche di recupero (o riciclo) di pellicole già impressionate allo scopo di realizzare opere inedite, nate dalla dislocazione semantica dei testi originari.
Vi sono frammenti di film nei quali lo spettatore assiste alla visione di corpi di personaggi colti in azione: in questi istanti, più o meno prolungati, egli si trova, in una reazione parallela, colpito dall’emozione.
In una lettera indirizzata a Edgard Varèse nel 1911, Debussy scriveva; “J’aime presque autant les images que la musique” e in un articolo apparso sulla Revue Blanche (1901), lo stesso compositore aveva attribuito al suo alter ego Monsieur Croche - lo pseudonimo con cui firmava le sue recensioni - questa particolare visione della musica: