NEL PAESE DELLA PSEUDOSCIENZA
Vincenzino Siani

Viviamo nel paese della pseudoscienza? In Italia c’è più pseudoscienza che altrove? Il caso Di Bella e il metodo Stamina, due esempi di trattamenti fasulli, ma anche l’isteria che ha circondato gli ogm e persino i vaccini sono segni di un fenomeno tanto diffuso quanto pericoloso. 
Le pseudoscienze sono sempre fondate su dogmi e ideologie che non possono essere messe in discussione. 
Le teorie falsamente scientifiche non vengono mai formulate in modo tale da poter essere provate o smentite, i metodi sono segreti e rivelano una straordinaria utilità pratica, come la capacità di curare malattie gravi. I resoconti sperimentali o clinici sono spesso incompleti e frammentari e, soprattutto, non finiscono mai sulle riviste scientifiche, ma sui social.
E sui canali mediatici più potenti della nostra epoca gli pseudoscienziati non usano argomenti logici, bensì il linguaggio delle emozioni.

Ma perché preferiamo credere alla pseudoscienza? Perché la troviamo più naturale della scienza?

Gilberto Corbellini disegna una mappa dei pregiudizi più nocivi che colpiscono il nostro senso comune e, con la chiarezza e il rigore di un approccio naturalistico, ci guida alla scoperta delle origini e del modo di funzionare della pseudoscienza.
Un fenomeno che minaccia profondamente la nostra società: la intossica, perché mette alla prova le basi cognitive che permettono la complessa costruzione del tessuto morale e politico di ogni democrazia liberale. Mentre “la scienza”, spiega Corbellini, “favorisce la diffusione del pensiero critico e così produce libertà”.

 

CORBELLINI FOTO OK BN 

Per scienza non si intende qualche spiegazione, scoperta o invenzione, cioè non tanto il contenuto di conoscenze di un particolare ambito di ricerca empirica, ma i metodi o processi e ragionamenti, nonché le forme psicologiche che li manifestano, attraverso cui queste conoscenze sono ottenute e costantemente riesaminate.

L’invenzione del metodo scientifico, ovvero un regolare uso nei secoli di alcuni modi di interrogare la natura per trovare risposte a problemi pratici o teorici, a partire dai greci, giungeva a maturazione, come abbiamo visto, nei primi decenni del Seicento, e introduceva nelle società umane una serie di vincoli cognitivi, cioè di strumenti di controllo sul ragionamento  per usare in modo logicamente valido i fatti, che hanno canalizzato il pensiero e le decisioni umane non solo verso lo studio e la spiegazione del mondo circostante e la soluzione efficace di problemi contingenti, ma anche verso un’espansione crescente di libertà e di rispetto tra le persone.

La nostra specie ha percorso una lunga storia evolutiva, e a un certo punto alcuni gruppi hanno incontrato condizioni specifiche che hanno reso possibile o hanno richiesto l’organizzazione mentale di un particolare modo di usare gli strumenti del ragionamento astratto, già sviluppati attraverso la costruzione dei manufatti litici, applicandoli a fenomeni ben descritti ma non spiegati, e introducendo un controllo empirico delle teorie.

Le pseudoscienze sono elementi tossici per le società moderne e complesse, in quanto smantellano le basi cognitive e, di conseguenza, come vedremo, anche quelle morali e politiche della convivenza civile e dei processi decisionali che caratterizzano la superiorità culturale dei sistemi liberali: lo fanno distorcendo la percezione sociale della scienza e il funzionamento dei processi decisionali.

Gilberto Corbellini
NEL PAESE DELLA PSEUDOSCIENZA
2019. Feltrinelli editore, Milano.

OLTRE IL GIARDINO
Vincenzino Siani

Trasformare il mondo in un giardino e il giardino in un mondo.
Il giardino è immagine e metafora del vivere in armonia per disporsi a una relazione, che va ripensata, fra uomini, animali e natura.

LA SCIENZA DELLE VERDURE
Vincenzino Siani

“Tenete i pomodori in frigorifero? Tirateli fuori. Siete abituati a lessare gli asparagi? Male: gettate via un sacco di sapore con l’acqua di cottura. Molto meglio usare il microonde per lo stelo e saltare le punte in padella. L’aglio e la cipolla li tagliate grossolanamente oppure finemente, li schiacciate o li grattugiate prima di usarli? Perché, sì, fa la differenza. Cuocete le patate gettandole in acqua bollente o partite da acqua fredda? Perché, anche in questo caso, fa differenza.”
Questo l’incipit dell’introduzione de La Scienza delle Verdure di Dario Bressanini.

SEMI
Vincenzino Siani

I semi hanno reso possibile la nostra alimentazione, hanno modificato il corpo umano e dato forma alla storia.
guardarli significa entrare in contatto con la meraviglia della natura, il mistero della vita, le radici dell'uomo.

LA CUCINA Storia culturale di un luogo domestico
Vincenzino Siani

Se è vero che da puro nutrimento il cibo si è presto trasformato in complessa e raffinata operazione che convoca gusti e intelligenze per assurgere allo status d'imprescindibile "linguaggio", il luogo domestico a esso dedicato, in adesione al codice culturale percepito come egemone, viene a rivestire un ruolo di non comune interesse.

POSSIAMO SALVARE IL MONDO PRIMA DI CENA
Vincenzino Siani

Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l'umanità andrà incontro al rischio dell'estinzione di massa.
Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire.

IN TUTTO C'E' STATA BELLEZZA
Vincenzino Siani

"Ci farebbe bene scrivere delle nostre famiglie, senza nessuna finzione, senza romanzare. Solo raccontando ciò che è successo, o ciò che crediamo sia successo”. 

OSTINATAMENTE VOLTAIRE
Vincenzino Siani

Ritagliando instancabile silhoutte, tracciando schizzi, dipingendo ritratti e incidendo stampe, il pittore ginevrino Jean Huber (1721-1786), ospite regolare di Voltaire durante il suo ultimo ventennio di vita nei pressi del lago Lemano, ha avuto lo straordinario merito di coglierne la miica e i gesti della sua quotidianità attivissima.

La Nazione delle Piante
Vincenzino Siani

"In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza.