SCIENZE NATURALI E DELL’UOMO, ECOLOGIA

Breve storia geologica dell'Italia
Maurizio Parotto

La struttura geologica dell’Italia è il risultato di vicende verificatesi sostanzialmente nel corso degli ultimi 230 milioni di anni della storia della Terra, un intervallo di tempo che può sembrare lungo, ma che è appena 1/20 dell’età del nostro pianeta.

I colori e il cibo
Vincenzino Siani

In natura, il colore è un carattere capace di rappresentare qualità sostanziali per la sopravvivenza della specie che lo porta.

Al di là della regola: la negazione del cibo nella vita dei santi e dei beati domenicani
Sabina Fiorenzi

“Tutto quello che ti ho detto, lo disse già la mia Verità. Te l’ho esposto da capo, parlandoti io in sua persona, affinché tu conosca l’eccellenza in cui si trova l’anima, che ha salito questo secondo scalone, dove conosce e acquista tanto fuoco d’amore, che corre subito al terzo, cioè, alla bocca; così manifesta di essere giunta allo stato perfetto.

Primavera
Vincenzino Siani

Equinozio di primavera.

La Specola vaticana
Sabino Maffeo, S.J.

La Specola Vaticana (Osservatorio Astronomico; Istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede, ndr) fu fondata da Leone XIII nel 1891 perché “fosse a tutti chiaro che la Chiesa e i suoi Pastori non si oppongono alla vera e solida scienza, sia umana sia divina, ma che l’abbracciano, l’incoraggiano e la promuovono con tutto l’impegno possibile”.

Homo, straniero a ogni terra
Fabio Di Vincenzo

Sulla pianura i segni dovuti alle trasformazioni operate dall’uomo sono ovunque: i campi coltivati sono intervallati da filari di capannoni abbandonati come promesse mancate di uno sviluppo industriale da queste parti mai decollato;

La tracciabilità geografica dei vini di pregio
Andrea Bollati, Massimo Mattei et al

Una parte significativa dell’innovazione del mercato agroalimentare è legata alla crescente attenzione dei consumatori verso prodotti di buona qualità e con una chiara identità regionale.

Evoluzione: da Australopithecus a Homo, parte terza
Fabio Di Vincenzo

L’estensione delle aree a prateria nel Plio-Pleistocene ha comportato anche un cambiamento nella qualità nutrizionale degli alimenti costitutivi della dieta degli ominini.

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