Il termine tempo e il termine clima spesso vengono usati indifferentemente, come se fossero intercambiabili, ma in realtà hanno significati ben diversi.
Milioni di anni...miliardi di anni...: cosa possono significare nell’esperienza comune, la cui prospettiva temporale difficilmente si spinge al di là della storia dell’Umanità? Provare a immaginare eventi distribuiti in una sequenza sterminata di anni suscita la stessa sensazione che si prova guardando, in una notte serena, la volta del cielo stellato sopra un’ampia pianura, sapendo che quei circa 3000 punti luminosi che si vedono, le stelle, sono lontani da noi miliardi e miliardi di chilometri: misure, anche queste, totalmente al di fuori dell’esperienza comune.
Qualche anno fa, una sera di luglio, in Alta Provenza, percorrevo in auto la strada che dall’Abbazia di Sénanque porta a Aix-en-Provence. Nel buio della notte, un intenso profumo di lavanda invase improvvisamente l’abitacolo dell’auto: avevo intercettato la coda della fioritura stagionale, tardiva e matura, della lavanda; persistente per il tempo breve dell’attraversamento dei campi a coltura confinanti col ciglio della strada.
Le forme e i terreni della Toscana portano impressi i segni di gran parte della storia geologica dell’Appennino: la figura 4 ci può aiutare a mettere a fuoco questa parte di storia.
Pubblichiamo, in due articoli distinti, la monografia breve di Maurizio Parotto su "Vini d'Italia e geologia". Seguirà un terzo articolo sui rapporti fra terroirs della Toscana e Brunello di Montalcino.
In natura ogni presenza lascia traccia di sé: antichi pollini raccontano climi di lontane stagioni, frammenti di DNA svelano trame, percorsi, identità.
Gli ecosistemi sono unità funzionali che comprendono tutti gli organismi viventi in una data area e le componenti ambientali non viventi (rocce, acque, fattori climatici, ecc.); tali entità biotiche e abiotiche interagiscono in ogni ecosistema e ne determinano i caratteri.
Da luce, acqua, anidride carbonica e minerali del suolo, Piante e Alghe verdi sintetizzano per fotosintesi carboidrati, nutrienti essenziali per gli esseri viventi. Da questi partono le catene trofiche che attraversano gli ecosistemi del pianeta.
Verso il 1850, in un’Europa sconvolta dalle rivoluzioni, un signore inglese stava percorrendo in carrozza le strade della nostra Penisola. A quel tempo non erano rari i viaggiatori che compivano il “grand tour” per completare la loro educazione culturale, immergendosi nelle suggestioni ambientali, artistiche e letterarie del nostro Paese, ma questo era un visitatore speciale, Sir R. Murchison, già presidente della prestigiosa Società Geologica Inglese, in viaggio di studio per conoscere la geologia dell’Italia.
Anche in un’epoca in cui la tecnologia sembra ogni giorno trovare nuove vie e soluzioni, assistiamo alla difficoltà di lasciare alle spalle un mondo ed epoche legate indissolubilmente all’uso della natura come modello e matrice.
Per avere un'idea dell'alimentazione a Roma in età imperiale, i documenti certamente più preziosi e interessanti dal punto di vista scientifico sono i reperti archeologici, ossia i resti di cibo che gli scavi ci hanno restituito, e i resti umani, che, sottoposti ad analisi scientifiche, ci informano sulle caratteristiche nutrizionali dei cibi e su quelli che, al tempo, si ritenevano i loro effetti sull'organismo.
Il titolo è quanto mai fuorviante e foriero di equivoci…
Perché? Perché quello del Nord non è un pelago che possieda le fragranze, le luci, gli odori che contraddistinguono mari come il Mediterraneo: